QUALCOSA DI NUOVO SULLA MADONNA DEL DOSSO DI VELATE

QUALCOSA DI NUOVO SULLA MADONNA DEL DOSSO DI VELATE

Qualche tempo fa parlando del muro su cui insisteva l’immagine della Madonna, venerata dai fedeli ed osteggiata dalla chiesa, che fu oggetto degli interventi della Curia milanese, mi ero chiesto ripetutamente di quale rappresentazione della Madonna potesse trattarsi. Le ricerche non hanno sortito ancora una risposta precisa. La dedica al Carmelo e le rappresentazioni iconografiche a noi note rimangono quelle che ho illustrato nel post al link. Avevamo ipotizzato, per il dipinto più vecchio, la data del 1891, come indicato dal professor Magni. Quindi,  dopo la consultazione, presso l’archivio diocesano di Milano, della relazione conclusiva, estesa dall’allora parroco Angelo Perego, in occasione della visita pastorale dell’Arcivescovo Romilli del marzo 1856, (vedi relazione completa) abbiamo appurato che la dedica della cappella era “De Oratorio Beatae Virginis, vulgo dicto “La Cappelletta” (Oratorio Beata Vergine, comunemente detto “La Cappelletta”). Confermiamo dunque la non menzione del Carmelo. Ora un piccolo segno, sembra confermare questa generica dedica alla Beata Vergine. Presso la parrocchia di Velate in attesa di avere notizie sul corposo apparato degli ex voto del Dosso, di cui ad oggi non conosciamo la sorte, abbiamo rintracciato un quadretto, che nella tipiche rappresentazioni degli ex voto e del periodo in cui è stato realizzato ci rimanda alla descrizione dell’evento miracoloso, attraverso appunto un ingenuo ma eloquente e preciso nel significato, documento.

ex voto

Il quadretto raffigurante la “grazia ricevuta” il 17 Novembre 1853

Di cosa si tratta? L’evento ci rimanda al 17 Novembre del 1853, prossimi all’anno della relazione Romilli. Riproponiamo il quadretto per condividere l’evento. Il miracolo è chiaro, un battello a vapore di quelli con l’enorme ruota che dava movimento all’imbarcazione è attraccato al molo. Un uomo, forse un giovane che sta scendendo, precipita in acqua per il cedimento della protezione laterale della passerella. Evidentemente l’esito fu positivo, senza conseguenze per la vita del ragazzo, che volle rivolgere un grazie alla Madonna con quel P. G. R. che vediamo sul quadretto. La curiosità sul luogo dell’evento può ricondurci ad un lago prossimo a noi, forse quello di Como. Possiamo tentare di dare un nome al battello.  Se consideriamo valida la località del lago di Como possiamo formulare solo due ipotesi per identificare il naviglio, poteva trattarsi del battello “Falco” che sappiamo in servizio in quell’anno, e di cui abbiamo trovato un immagine che sembra abbastanza prossima a quella dell’ex voto.

Falco lago como

Il battello “Falco” in servizio sul lago di Como nel 1853

Si ha notizia di un altro battello dalle caratteristiche simili, in servizio sul lago di Como, era l’Adda, non esiste documentazione fotografica, ma le fonti lo indicano di dimensioni modeste. Dopo questa parentesi lacustre torniamo alla Madonna nella nostra rappresentazione. E’ collocata, attorniata da nuvole in alto sul quadro ed apre le braccia protettiva e salva dall’annegamento il giovane. L’ingenua rappresentazione, che propria nella tipicità di questo genere, è da considerare nella sua valenza documentale, ci ripropone una iconografia che poteva ricondursi alla Madonna venerata al Dosso. L’anno del miracolo è quello precedente alla divulgazione da parte di Pio IX del dogma dell’Immacolata, quindi una figura, la nostra, non ancora contaminata da questa novità. Possiamo  ipotizzare una rappresentazione della Vergine che non ancora denominata “Immacolata” ne è senz’altro il precursore. Non la possiamo ancora associare alle bianche rappresentazioni che arriveranno in anni successivi quando la piccola Bernadette descriverà la Madonna di Lourdes, apparsa vestita di bianco con la fascia azzurra etc., ma più vicina alla descrizione che giungeva da un’altra apparizione quella  del 27 novembre 1830 quando apparve a Santa Caterina Laboure nella Cappella di Rue du Bac, a Parigi. Nell’occasione la Madonna è con il capo circondato da dodici stelle, le braccia aperte verso il basso e i palmi, da cui escono fasci di luce, rivolte al riguardante. Il serpente è ai piedi della Vergine. Le similitudini con il nostro ex voto sono prossime.

frontespizio dogma Immacolata

Il frontespizio della documentazione relativa alla bolla papale che annunciava il dogma dell’Immacolata.

Per concludere vogliamo riproporre il frontespizio di un importante documento dell’archivio Plebano di Vimercate, relativo alla comunicazione della Bolla papale che proclama il dogma dell’Immacolata, datato 29 Gennaio 1855, dove è chiaramente visibile la rappresentazione della Vergine Immacolata, direi abbastanza somigliante a quella del nostro dipinto. Il particolare non esclude dunque che già nel 1853, due soli anni prima, l’esecutore del quadretto si sia ispirato ad un modello ben radicato e ripetuto che identificava iconograficamente Maria Vergine. E’ evidente che quest’ultima ipotesi toglierebbe  originalità alla Madonna del nostro ex voto, ponendo in dubbio, che la rappresentazione dello stesso, fosse la documentazione fedele della Madonna dipinta al Dosso in quel tempo.