SANTA CATERINA -BESANA BRIANZA-

 BESANA BRIANZA: CHIESA DI SANTA CATERINA

Abbiamo ricordato la fiera di Novembre che rende famoso questa piccola chiesa. L’origine della manifestazione si fa risalire al 1891 quando un gruppo di commercianti di Besana chiese all’Amministrazione la possibilità di poter organizzare ogni 25 novembre, in occasione della ricorrenza di Santa Caterina, una fiera annuale. Il 25 novembre 1893 si svolse la prima, di una serie di ricorrenze, che assumeranno di anno in anno una popolarità sempre più crescente.

La Camera di Commercio di Milano, nel 1915  considera la fiera come una delle più importanti della Provincia, sia per l’alto numero di capi di bestiame esposti e contrattati sia per la varietà delle altre merci proposte.

La piccola chiesa sorge tra la via omonima e via Viarana. Dalle ceneri dell’antico castello, distrutto probabilmente nel 1200 a seguito della fuga della famiglia “De Besana”, di cui si fa sopravvivere qualche spezzone di muro, probabilmente per adeguarsi agli ultimi vincoli architettonici rimasti, si sono sviluppate nel corso del tempo differenti costruzioni, tra cui la villa Dragoni, ora sventrata e in fase di ristrutturazione, di cui proponiamo una foto del passato ed al cui fianco si appoggia l’edificio religioso.

BESANA DRAGONI EPOCA

Villa Dragoni, in una foto di diversi anni fa. A fianco il campanile di Santa Caterina

La chiesa fu edificata per volere di Lucrezia Bonacossa e consacrata il 25 Novembre 1413.

In seguito la nobile volle collocarla sotto il giuspatronato dei suoi discendenti, con istrumento 30 marzo 1436, fornì della dote la cappella. Nell’istrumento si legge: “… avendo fatto ex novo costruire sul detto luogo di Besana una nuova chiesa e volendo dotare detta chiesa … “.

La chiesa fu dotata di 224 pertiche di terreno, sotto la condizione che la nomina dei cappellani avvenisse a mezzo di Oldrado de Marcellini e Paolo de Pirovano. Qualora si fosse estinta la linea maschile della casata, la nomina del cappellano «passi alla comunità o maggior parte della popolazione dello stesso luogo pio di Besana ». L’evento si verificò verso la fine del 1700, ed il  diritto di nomina dei cappellani passò alla Comunità di Besana. Divenuto proprietario dei terreni di Santa Caterina, Ignazio Prinetti, il 28 febbraio 1780 fece istanza al ministro del culto perchè gli fosse riconosciuto il giuspatronato della chiesa di S. Caterina. L’istanza  non fu accolta e così finalmente il diritto di nomina finì nelle mani della comunità di Besana. Ignazio Prinetti, dovette attendere fino al 18 luglio 1801 quando acquisto i livellari di Santa Caterina da Giovanni Martino Lugani. Tali Livelli furono poi affrancati l’8 gennaio 1865 per una pubblica rendita italiana di lire 645. La successiva svalutazione della lira determinò un impoverimento della chiesa di S. Caterina.

SANTA CATERINA CHIESA 2

La scalinata che conduce alla chiesatta

All’atto della fondazione al beneficio non era annessa la cura d’anime et essa fu aggiunta solo nel 1782 in occasione della soppressione della parrocchia di Besana superiore.

I tempi erano cambiati e la messa che era quotidiana, fu ridotta a solo messa festiva con decreto 15 dicembre 1868.

Nel 1830, fu incaricata la fabriceria “…di assumersi l’obbligo di tenere in perpetuo riparato ed in perfetto modo la detta chiesa e fabbrica”.

Nel 1827 la chiesa fu ristrutturata dal conte Ignazio Prinetti adottando lo stile barocco in tutti gli ornamenti. Fu nuovamente sistemata nel 1928 con il contributo di Besana inferiore.

CAMPANE S CATERINA

L’antico sistema che governava in passato la campana della chiesa

L’impianto originale della chiesa è a unica navata, in stile tardo romanico. Alcuni strati di affreschi (i più antichi sono risalenti al ‘400) sono riaffiorati sui muri dell’abside, nel corso dell’ultimo restauro. Alle pareti spicca di particolare pregio una tela seicentesca con l’effigie di Santa Caterina, come aveva fatto notare all’allora parroco, durante la sua visita pastorale il cardinal Schuster e altre tele seicentesche, oltre a un prezioso confessionale di legno.

MOSAICO SASSU

I mosaici posti alla base del terrapieno su cui sorge la chiesa

Nelle arcate, poste sul terrapieno della chiesetta si possono ammirare quattro mosaici policromi, opera del maestro Aligi Sassu.