LA BRUGORELLA

LA BRUGORELLA

Scendendo la ripida strada,  che dalla Chiesa Parrocchiale di Velate, volge verso Bernate, quando il cammino diventa pianeggiante, sulla sinistra si staglia una possente costruzione con poche aperture verso l’esterno. Percorrendone le mura  si  descrive un quadrilatero  ben munito, tipico delle costruzioni sorte con l’intento di proteggersi verso l’esterno. Siamo alla cascina Brugorella, di note origini monasteriali, edificata tra il XIII e XIV secolo, alle dipendenze, come traspare dal nome, del noto Monastero di Brugora, posto oggi nel comune di Besana Brianza, retto al tempo,  dall’ordine delle Monache Benedettine.

brugorella mappa teresiano

Il complesso della “Brugorella” come appare nelle mappe del censo di Maria Teresa d’Austria, quando era proprietà delle Reverende Madri del Convento di Brugora.

Troviamo la località citata in un documento del 1338. Si tratta di una consegna di beni  da parte dei rappresentanti del luogo, tali Petrazinus de Villanova, Iohannolus Magnius di Velate e di Zucholus da Caxate del luogo di Bernate a favore del cappellano del monastero di San Pietro di Brugora. Nell’elenco si citano il complesso di edifici, corti, aie, cascine, (“turculari, pilla e fragura”) delle cascine della Labrugorella. Arriviamo al 1633 quando il console Mangarino, che regge le sorti di Velate, elenca tra le emergenze del luogo, “cascina detta Bregorella delle reverende Madri di Brugora”. Nel 1750 abbiamo notizia che il massaro Ambrogio Teruzzi era debitore verso il Monastero di Brugora di 485 lire per sovvenzioni varie.

brugorella 2

La Brugorella, l’androne che immette nel cortile.

Questa notizia conferma la proprietà delle monache, come del resto documentato in occasione del Catasto Teresiano del 1721. Possiamo supporre che nell’arco di tempo compreso tra il 1750 e il 1797  la località, terreni e cascina compresa, passa nelle mani di Angelo Serponti, visto che nel citato 1797, quest’ultimo cede tutte le sue proprietà immobiliari di Usmate Velate, in locazione a Giovanni Adamo Kramer esponente della borghesia industriale che operava nel campo cotoniero. Il contratto prevede una locazione fino a tutto il 1814, per un canone annuo di 30.000 lire e una caparra di 55.000 lire. Nell’elenco dei beni affittati figura la “masseria Brugorella”. A tal proposito dobbiamo segnalare che da altra fonte si determina che la proprietà passi nel 1806, direttamente nelle mani di Rinaldo Belgioioso. Questo fatto escluderebbe la proprietà, che sembra invece detenuta dalla famiglia Serponti. Non è da escludere che lo stesso Serponti quanto, fra gli altri beni affitta al Kramer la Brugorella, questa fosse in sua disposizione,  per diritti diversi della proprietà, poteva trattarsi di un diritto d’uso quale ad esempio  il “livello”, abbastanza consueto in quel periodo.   Al termine di tale lasso di tempo la Brugorella passa in proprietà a Carlo Rinaldo Belgioioso d’Este. Notizie di un primo restauro si hanno nell’anno 1853 ad opera di Maria Beatrice, contessa Giulini della Porta, che nell’occasione fa edificare un forno ad uso dei coloni residenti, la cascina risulta essere dotata di diciassette locali, corte e pozzo,  in seguito nel 1857 una più profonda ristrutturazione interessa l’edificio. Possiamo segnalare una vocazione viticola dei terreni della possessione, come citato nel 1842, in un periodo di regressione dell’attività dell’allevamento del baco da seta, quando i suoi terreni coltivati a vite, vengono citati per il decremento, esiguo del numero di gelsi piantumati che scendono da 277  a 232.

brugorella

L’esterno del complesso, sulla strada che dirige verso Bernate. A fianco: sopra il particolare posto sopra l’ingresso con le indicazioni del luogo, sotto un angolo dell’ampio porticato.

All’interno del munito quadrilatero, di cui accennavamo all’inizio, un solido androne porticato immette nell’ampio cortile in cui un prezioso colonnato in pietra, segna la zona frontale dello spazio. Una presenza che svela l’origine monastica a cui facevamo cenno, senza escludere un intervento all’epoca dei Belgioso-Giulini che nel prossimo Bettolino avevano edificato, utilizzando anche li colonne abbastanza simili a quelle della Brugorella. La vocazione agricola, che risale alla sua fondazione rimane evidente sull’intera struttura che oggi conserva in misura molto ridotta tali attività, evidenziando  nella trasformazione subite, la superstite funzione abitativa, che oggi riveste.

BIBLIOGRAFIA:

Terre di Brianza; la comunità di Usmate Velate tra medioevo ed eta’ contemporanea.

Giuseppe Pollack architetto di casa Belgiojoso

Gocce d’antico; segni e tratti del nostro passato : Usmate Velate : le cascine le corti, le ville, i luoghi di culto